“Non ci sara’ piu’ una zona rossa, ma ci sara’ tutta l’Italia ‘zona protetta”. Con queste parole il premier Giuseppe Conte ha annunciato in serata “misure piu’ stringenti”, che tutti i cittadini devono rispettare, da nord a sud, per contrastare l’avanzata del coronavirus. Che ha fatto un nuovo balzo in avanti: i morti sono 463, altri 97 in sole 24 ore, i malati quasi 8.000, circa 1.600 in piu’. “Siamo ben consapevoli di quanto sia difficile cambiare tutte le nostre abitudini”, ha detto Conte. “Ma non abbiamo piu’ tempo: c’e’ una crescita importante dei contagi e delle persone decedute. Quindi dobbiamo rinunciare tutti a qualcosa per il bene dell’Italia e lo dobbiamo fare subito”. Il provvedimento che il premier si accinge a varare e che entrera’ in vigore da domani – con il “plauso” delle regioni, informato il Quirinale – “puo’ essere chiamato – ha detto Conte – ‘io resto a casa’”. Esso prevede, tra l’altro, un divieto di assembramento in tutta Italia; spostamenti possibili solo per motivi di lavoro, necessita’ o salute; lo stop a delle scuole fino al 3 aprile e quello di tutte le manifestazioni sportive, campionato di calcio compreso. Il bilancio dell’epidemia inesorabilmente si aggrava: a fronte di un numero complessivo di contagiati pari a 9.172, le persone attualmente positive sono 7.985, con un nuovo balzo di 1.598 rispetto al giorno precedente, pari ad un +25%. Sono 733 quelli ricoverati in terapia intensiva per coronavirus, 83 in piu’ rispetto a ieri (+12,7%). La Lombardia, la regione nettamente piu’ colpita, registra in un giorno 66 morti e 41 ricoverati in piu’ in terapia intensiva. Reparti questi ultimi gia’ da giorni ai limiti nella regione, il che ha richiesto il trasferimento finora di 17 pazienti – quasi tutti affetti da altre patologie – nelle regioni vicine. Il bilancio conta poi 724 guariti, ben 102 in piu’ di ieri (+16,4%). Un segnale di incoraggiamento viene dal paziente uno, il manager di 38 anni di Codogno ricoverato a Pavia, trasferito dalla terapia intensiva a quella sub intensiva. Non e’ piu’ intubato e respira autonomamente, ha riferito l’assessore al Welfare della Lombardia Giulio Gallera. La moglie del giovane, incinta di 8 mesi, e’ tornata a casa da qualche giorno dopo essere stata ricoverata all’ospedale Sacco di Milano. Un piccolo, grande punto segnato dalla sanita’ di una regione sferzata dal coronavirus, i cui sanitari affrontano l’impatto piu’ duro dell’emergenza. I positivi in Lombardia sono in tutto 5.469, ben 1.280 piu’ di ieri. Le vittime in tutta la regione sono gia’ 333. Cifre che raccontano di un sistema che rischia il collasso e al quale la Protezione civile sta cercando di far affluire buona parte delle attrezzature sanitarie acquisite: respiratori per le terapie intensive e mascherine in primis. Mentre le regioni del nord lottano contro il dilagare del virus, c’e’ chi cerca di sfruttare il momento per fare affari. Il ministro Boccia denuncia “inaccettabili operazioni di marketing” per attirare nelle localita’ sciistiche i ragazzi che non possono andare a scuola per la chiusura degli istituti. Il caso registrato sull’Abetone in Toscana ha spinto il governo a chiudere tutti gli impianti sciistici del Paese con un’ordinanza di Protezione civile. “L’assunzione di responsabilita’ delle famiglie e dei singoli e’ il primo impegno che deve essere mantenuto – dice Boccia -. Quando non c’e’ interviene lo Stato con tutta la sua forza”. I controlli degli spostamenti e le autocertificazioni stanno entrando a regime, mentre l’esodo precipitoso dal Nord al Sud ha spinto i governatori meridionali a prendere provvedimenti autonomi per arginare le occasioni di contagio. Per tentare di andare tutti nella stessa direzione ogni giorno si terra’ una videoconferenza alla Protezione civile con il commissario Borrelli, ministri e i governatori.
“Sto per firmare un provvedimento che possiamo sintetizzare con l’espressione “io resto a casa”. Ci sara’ l’Italia come zona protetta”. Lo dice il premier Giuseppe Conte in conferenza stampa a Palazzo Chigi.

Gli spostamenti in tutta Italia saranno possibili solo per motivi di lavoro, necessita’ o salute. Lo annuncia il premier Giuseppe Conte.
“Non c’e’ ragione per cui proseguano le manifestazioni sportive, abbiamo adottato un intervento anche su questo”. Lo dice il premier Giuseppe Conte in conferenza stampa a Palazzo Chigi.

” Queste misure sono nel Dpcm che sto per firmare. Andra’ in Gazzetta Ufficiale stasera”, le norme “entrano in vigore domani mattina”.
Il premier Giuseppe Conte in conferenza stampa a Palazzo Chigi.

Pubblicato da Filippo Virzì

Filippo Virzì, Giornalista

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