Riprendiamo dall’agenzia ANSA una notizia che potrebbe  anche interessare l’Italia qualora il Ministero della Difesa applichi il Decreto del 25 febbraio 2019 relativo ai ” Richiami per aggiornamento e addestramento di personale militare in congedo per l’anno 2019. (19A01950) (GU Serie Generale n.69 del 22-03-2019) oppure applichi la  Disciplina dei richiami in servizio che riproponiamo a seguire l’agenzia nazionale ANSA.

Per affrontare l’emergenza sanitaria del Coronavirus l’Austria richiamerà un certo numero di cittadini che in passato hanno svolto il servizio di leva militare oppure il servizio civile.

L’annuncio e’ stato fatto dal cancelliere Sebastian Kurz, durante una seduta straordinaria del parlamento a Vienna.

Oltre a ex militari, viene richiamato chi negli ultimi cinque anni ha svolto il servizio civile. Sara’ inoltre prolungata la durata di chi sta facendo il servizio civile e la leva.

Disciplina dei richiami in servizio in Italia

 

L’Amministrazione della Difesa e le altre P.A. si avvalgono di personale militare in congedo per ripianare esigenze che non possono essere soddisfatte con il personale in servizio. Detto personale può essere impiegato, a seguito di specifico richiamo in servizio, prevedendone il richiamo con assegni o senza assegni.

La Legge 10 aprile 1954, n.113 – Stato degli Ufficiale dell’Esercito, della Marina e dell’Aeronautica indica nell’art.50 che l’Ufficiale in congedo può essere richiamato in servizio d’autorità, nei casi previsti dalla citata legge, ed a domanda, con o senza assegni, in qualsiasi circostanza e per qualunque durata. Il richiamo a domanda con assegni ha luogo con decreto interministeriale previa adesione del Ministro del Tesoro.

Per quanto attiene al personale non direttivo (Sottufficiali) la fonte normativa di riferimento è la Legge 10 maggio 1983, n.212, art. 45, che prevede la possibilità, per il personale in ausiliaria, di essere richiamato in servizio con decreto del Ministro della Difesa previa adesione del Ministro del Tesoro.

Le innovazioni apportate in materia di richiami in servizio con assegni dai Decreti Legislativi n. 165 del 30 aprile 1997 ed il n. 498 del 30 dicembre 1997 sono di particolare rilevanza, in quanto sono tese verso un contenimento generalizzato delle spese previdenziali che operano incisivamente sul globale capitolato della finanza pubblica. Infatti, operando sia sugli Ufficiali che sui Sottufficiali, il:

  • Decreto Legislativo n. 165 pone quale elemento essenziale per il collocamento in ausiliaria del personale militare la cessazione dal servizio per raggiungimento del limite di età previsto per il grado rivestito, seppur consentendo, nel transitorio e comunque sino al 2008, la possibilità di collocamento in ausiliaria anche al personale che abbia prestato non meno di 40 anni di servizio effettivo e che ne faccia espressamente domanda. Peraltro in tale contesto viene rivisto anche il periodo di permanenza nell’ausiliaria. Elemento sicuramente di risalto, che introduce sostanziale innovamento alle previsioni della L.113/54 è, quale vincolo ineludibile ai fini dell’iscrizione nei ruoli dell’ausiliaria e della corresponsione della relativa indennità, la necessità che il personale, all’atto della cessazione dal servizio, manifesti, con apposita dichiarazione scritta, la propria disponibilità all’impiego presso l’Amministrazione di appartenenza e le altre P.A. nell’ambito del comune o della provincia di residenza. Di contro transita anticipatamente nella “riserva” il personale militare che per due volte non accetti l’impiego o revochi la disponibilità all’impiego già assegnato;
  • Decreto Legislativo n. 498 detta che, a differenza di quanto indicato dalla L.113/54, il richiamo in servizio di personale militare con assegni presso l’A.D. sia disposto con decreto interministeriale del Ministro della Difesa di concerto con quello del Tesoro, mentre presso altra P.A. sia disposto con decreto interministeriale del Ministro competente di concerto con quello della Difesa, quello del Tesoro e quello della Funzione Pubblica.

 

Pubblicato da Filippo Virzì

Filippo Virzì, Giornalista

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5 commenti

  1. Mi rompo….

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