Note CIGD

In riferimento ai DPCM del 11/3 e del 22/3 /2020 che dispongono la chiusura di tutte le attività economiche non di prima necessità, hanno sortito la chiusura di oltre 80% delle attività: commerciali, professionali, artigiani, pubblici esercizi quali, bar pasticcerie, ristoranti, alberghi, b&b, cinema, teatri, stadi ect….

Altresì i Decreti su menzionati assicuravano ai lavoratori tutte quelle misure atte alla salvaguardia del loro posto di lavoro infatti i DCPM vietano i licenziamenti.

VISTA la gravità del momento di emergenza “Covid-19“ si disponeva l’utilizzo della CIGD anche per le PMI con meno di 5 ( cinque ) dipendenti.

Per quanto sopra rappresentato, dopo tanti rinvii, veniva esitato il DPCM del 22/3/2020 che dava mandato alle Regioni di attivare tutte quelle procedure atte alla erogazione della CIGD nel più breve tempo possibile. Finalmente in Sicilia l’Assessorato alle politiche sociali e del lavoro incontrava in conference-call  un tavolo tecnico composto dalle parti sociali e dalle organizzazioni datoriali “nell’elenco delle organizzazioni datoriali era presente anche PMI Sicilia la quale non veniva contattata per la call per fatti tecnici creando non poca amarezza nei vertici dell’associazione”  considerata la territorialità il tavolo tecnico definiva l’accordo nonché le norme di attuazione il tutto doveva concretizzarsi  in tempi brevi  per garantire il sostentamento delle maestranze senza appesantire le finanze delle PMI, ma dopo tanti PROCLAMI ancora ad oggi nulla di fatto, infatti i Centri per l’Impiego competenti che dovrebbero ricevere le istanze oggi sono assenti per carenze strutturali e  per l’assenza di innumerevoli operatorii coinvolti nell’epidemia di Covid-19.

Mentre l’INPS, per voce dei suoi rappresentanti, dà notizia che dal momento della presentazione delle istanze, da parte delle imprese, passeranno non meno di 30 gg per essere esitate, se questo dovesse risultare vero ne immaginiamo la catastrofe che coinvolgerà i lavoratori e le imprese.

Si ritiene opportuno che il Governo possa trovare una soluzione, ad esempio, chiedendo alle banche, per il tramite dell’ABI, di anticipare le somme dovute ai lavoratori dalla CIGD direttamente nei loro conti correnti per poi rivalersi sugli stessi appena erogati dall’INPS.

Considerato che in questi giorni si sono già verificati atti spiacevoli “assalti ai supermercati”, Pmi Sicilia benché associazione datoriale non può non osservare l’esistenza di un gran numero di lavoratori non garantiti, disoccupati  che non hanno accesso ad nessuna misura di sostegno al reddito compreso il reddito di cittadinanza che per vincoli normativi ne limitano l’accesso alle fasce più disagiate, tutto ciò succede soprattutto nel Mezzogiorno del Paese dove storicamente esiste una moltitudine di persone quali posteggiatori, raccoglitori di materiali ferrosi, lavoratori a collaborazione, lavoratori a progetto ect.. che oggi i DCPM gli impongono di rimanere a casa in quarantena senza la minima forma di reddito o sussidio.

PMI Sicilia chiede l’individuazione di misure e strumenti adeguati affinché queste figure possano rimanere in quarantena a casa garantendone la loro dignità e la loro sopravvivenza.     

Visto il momento delicato (pandemia), dove tutti dovremmo partecipare attivamente e con buon senso per sconfiggere il virus.

La situazione odierna è evidente che richiede atti ed interventi efficaci che trovino la  soluzione  ai problemi su menzionati  in tempi celeri.

Alla luce di quanto sopra la PMI Sicilia si rende sempre disponibile ad un confronto con le istituzioni competenti.

Unisciti alla discussione

  1. Avatar
  2. Avatar

2 commenti

  1. I.mutui….sulle case vengano sospesi….almeno per adesso…

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *