(Di Isabella Cacciatore) Per dare voce a questa storia ho deciso che fosse il caso che l’ ascoltasse direttamente, che ne cogliesse ogni sfumatura del tono e dell’espressività , ecco perché l’ha raccontata lui stesso. Giuseppe Piraino, imprenditore edile, ha detto NO al pizzo insieme ad altri 13 imprenditori. Grazie alle loro denunce e a delle intercettazioni, sono scattati circa 20 arresti nel quartiere di Borgo Vecchio.

Non chiamatelo “eroe”. Vuole solo che le sue azioni e quelle di chi come lui si è ribellato, siano considerate d’esempio come  azioni da “buon cittadino” . Giuseppe è un uomo che ama la sua Palermo e che non sopporta più quell’appellativo negativo affibbiato alla sua terra: “Sicilia mafia”.

Denigra, umilia e accusa un sistema illegale colmo di vigliaccheria e privo di cultura.

Esorta la politica a riavvicinarsi al territorio, a girare per le strade non solo per ottenere consensi ma soprattutto per riconnettersi con la realtà. Una politica che non può più limitarsi a passerelle commemorative o a bei discorsi sull’antimafia. Deve, al contrario, essere vicina e supportare quella parte di società civile che ha il coraggio di ribellarsi… e di cui noi siamo tanto orgogliosi.

Il suo raccontato  ha per oggetto un argomento delicato ma purtroppo ancora attualissimo.  La sua testimonianza oggi è la conferma che il cambiamento a Palermo è in atto. E’ un cambiamento positivo, unitario, colmo di coraggio, senso di giustizia e solidarietà.

Mi unisco al suo appello di unità tra istituzioni e società, affinché si possa fare rete e scudo per contrastare questo fenomeno illegale e mafioso che attanaglia intere famiglie e attività commerciali .Perché “ la mafia è una montagna di merda” P. Impastato.

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